uninettuno programma progetto
STATI GENERALI DELLA MEMORIA
FONDAZIONE GIACOMO MATTEOTTI - UNIVERSITA’
UNINETTUNO - ECAD
Patrocinio Fondazione Adriano Olivetti
Un’idea di Furio Colombo e Vittorio
Pavoncello
Introduzione
Il 2020 sarà un anno importante per il Giorno della Memoria perché saranno 20
anni dalla sua nascita avvenuta in Italia con la
legge 20
luglio 2000 n. 211, che diverrà poi, con la risoluzione 60/7
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, una data
riconosciuta in tutto il mondo.
E’ doveroso, quindi, oltre ad una celebrazione adeguata alla ricorrenza fare
alcune considerazioni e riflessioni sull’impatto che questa giornata dedicata
alla memoria ha avuto nel mondo e quali sono, oggi, i contesti politici e
culturali nei quali si trova ad esistere.
L’importanza del Giorno della Memoria sta anche nell’aver dedicato una
celebrazione alla memoria come azione, alla sua importanza e necessità di
essere.
La letteratura che ha raccontato, illustrato, spiegato, analizzato la Shoah si è
trovata a convivere con una letteratura più medica che non può non constare che,
sebbene si siano prese tutte le procedure necessarie per debellare malattie come
il nazifascismo, il negazionismo, esiste un ceppo che simile ad un virus è
ancora esistente ed anzi, sembra essere più virulento, capace di trasformarsi e
di rendere inefficaci i provvedimenti adottati fino ad ora, specialmente quelle
misure di profilassi praticate nelle scuole di ogni età e grado.
Ci appare, quindi, evidente proclamare gli Stati Generale della Memoria per
compiere una indagine il piu possibile completa sul fenomeno della memoria nella
vita e da qui l’esigenza di convocare e di istituire gli Stati Generali della
Memoria.
La memoria è ovunque. Tutto ciò che vive è intriso e fatto di memoria, e anche
le cose lo sono. L’essere umano composto di memoria a differenza di altre forme
di vita elabora la memoria, la conserva e ne fa un uso. Ma la memoria, per
quanto ricca e bene orientata, non garantisce che certe cose non accadranno (non
accadranno più), ed esserne privi è una patologia che nel tempo porta alla
morte. E la memoria, quindi, si antepone, salva e difende dall’esercizio della
morte.
Non quindi soltanto dei convegni sui contenuti e sulla storia della Shoah ma
convegni con scienziati, intellettuali, professionisti sulle varie forme della
memoria, sulle modalità della memoria, memoria nell’uomo e nell’ambiente.
Il Giorno della Memoria è anche un giorno in cui le scienze sono tornate ad
essere libere e non irreggimentate a delle ideologie. La memoria ci viene
raccomandata come la chiave del futuro, ma prima di tutto è la password di
identificazione, che rende possibile qualunque accesso al futuro.
Furio Colombo
Vittorio Pavoncello